Sono nata e vivo da sempre Torino, città che sento affine per il suo stile unico e per i suoi contrasti caratteristici: l’eleganza raffinata e discreta, che coniuga sapientemente grandezza e sobrietà, il legame profondo con la propria essenza ma anche l’esigenza di sperimentare, di aprirsi al nuovo, di coltivare la curiosità per ciò che non si conosce e non ci assomiglia. Per questo sento spesso la necessità di allontanarmi da Torino, prenderne le distanze, e compiere viaggi in giro per il mondo. E a Torino, la mia casa, torno sempre, con il mio nuovo bagaglio di suggestioni ed esperienze sensoriali che considero il vero valore del viaggio.
Dopo il diploma al liceo classico Vittorio Alfieri ho frequentato il corso di laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, dove mi sono laureata con una tesi redatta in collaborazione con l’Unione Industriale di Torino, che mi ha poi offerto un interessante incarico post laurea presso il settore urbanistico.
Ottenuta l’abilitazione all’esercizio della professione di Architetto, ho poi intrapreso una fondamentale pratica presso lo studio di ingegneria paterno grazie alla quale ho acquisito esperienza nella progettazione architettonica e strutturale, nella direzione e contabilità lavori e della sicurezza cantieri.
Nel 1999 ho fondato il mio studio, specializzandomi nel tempo nella progettazione architettonica civile e nel design di interni, coadiuvata da preziosi collaboratori che condividono con me l’entusiasmo per la professione.
Quello dell’architettura è un mondo a cui sento di appartenere da sempre, e lo testimonia un tema della quarta elementare – “Immagino di essere grande” – in cui previdi la mia professione futura e descrissi nei particolari l’emozione che mi suscitava. Ma è solo nel corso degli studi universitari che ho potuto addentrarmi finalmente nella materia, rimanendo folgorata dal pensiero e dalle opere degli architetti Frank Lloyd Wright e Le Corbusier, dei quali ho fatto miei e rielaborato i principi ispiratori.
Di Wright mi ha profondamente colpita il concetto dell’architettura organica, che nasce in rapporto diretto con l’individuo ed è concepita come naturale emanazione dell’ambiente in cui sorge ma, più che tutto, la grande importanza attribuita dall’architetto alla luce ed alla scelta dei materiali.
Di Le Corbusier mi ha appassionata la teoria – tanto semplice quanto rivoluzionaria per l’epoca – che le abitazioni dovessero essere considerate come proiezioni dell’essere umano: l’uomo, con le sue proporzioni, è il centro di ogni progetto e ciascun ambiente va concepito in modo che ogni sua capacità possa essere stimolata e sviluppata.
Profondamente affascinata dalla filosofia che ha permeato le opere straordinarie di Wright e le Corbusier, ho sviluppato il mio personale principio ispiratore: il binomio armonia-“bellezza oggettiva”, quella cioè in grado cioè di generare in chi ne fruisce, indipendentemente da gusti e background personali, sensazioni di appagamento sensoriale.
La bellezza, quando si manifesta, è verità assoluta e l’emozione che genera è il suo messaggero.
L’approccio al progetto è multidisciplinare e non trascura alcun fattore, e per questo non può prescindere dall’attento ascolto delle esigenze del Cliente e dallo studio della sua personalità. Ogni intervento è disegnato su misura per chi ne fruirà e per questo è un unicum.
Ma un filo conduttore accomuna ogni realizzazione: la ricerca dell’armonia complessiva, cioè quell’equilibrio benefico tra appagamento visivo e comfort fisico e psichico che solo la bellezza è in grado di generare.
Ogni progetto è infatti caratterizzato dalla ricerca della bellezza nella sua forma più essenziale, che si manifesta dapprima attraverso la purezza del disegno complessivo, lasciando poi spazio ai dettagli che con delicatezza compongono l’insieme di un percorso emozionale.
Definiti l’involucro, la geometria interna degli spazi e la loro destinazione d’uso, protagonisti della progettazione diventano i materiali di finitura, gli arredi, le texture, i colori e, in fase più avanzata, anche le opere d’arte, che conferiscono prestigio e unicità all’immobile. Merita un approfondimento speciale l’argomento illuminazione, sulla quale non vi è ancora la dovuta sensibilità culturale, per quanto essa sia inscindibilmente legata all’architettura e svolga per essa un ruolo complesso e fondamentale. La luce ha infatti effetti immediati sull’elaborazione cerebrale delle emozioni e, calibrando sapientemente le sue infinite modulazioni di intensità, calore e colore, è possibile utilizzarla per esaltare le forme, enfatizzare gli spazi, valorizzare i vuoti, creare l’atmosfera più indicata per ogni ambiente e, non meno importante, arredare attraverso la scelta del corpo illuminante più adatto. Per curare la luce con il rispetto e la competenza che merita, mi avvalgo per tutti i miei progetti della preziosa collaborazione della lighting consultant Paola Minerdo.
Last but not least, i risvolti economici di un intervento: il successo di un’operazione non può prescindere dalla valorizzazione dell’investimento stanziato per l’attuazione della stessa. Per questo motivo ogni mio progetto viene calibrato anche nell’ottica di conferire all’immobile che ne è oggetto qualità obiettivamente riconoscibili, che si traducano, una volta ultimati i lavori, in un aumento sostanziale del suo valore di mercato.